martedì 6 ottobre 2009

Johnny...

CASH...Pensavate che parlassi di Johnny Depp vero?
Stasera no, ho solo voglia di cantare. In macchina, tornando dal lavoro ho cantato a squarciagola canzoni di Bruce e Johnny Cash.
La notte è così bella per cantare. C'è un silenzio particolare. Stasera la foschia con la luce della luna piena creava un'atmosfera ancor più particolare. Quasi nostalgica, malinconica. A volte mi piace sentirmi così, è liberatorio in certe occasioni lasciarsi trasportare dalle emozioni. Può far male reprimerle, così la musica mi serve da valvola di sfogo.

Non che le canzoni che ascoltavo mi aiutassero a risollevare il morale, ma non era quello il mio intento! Avrei potuto ascoltare i miei amati Beatles, con alcune delle loro canzoni che alleggeriscono il cuore. Invece no! Perchè era la serata giusta. Perchè c'era l'atmosfera giusta.
Così ho cantato con Johnny e Bonnie "Prince" Billy e la loro "I see a darkness", originale del secondo ma duettata splendidamente con Cash! Purtroppo non ho trovato un video dell'interpretazione di questa versione. O meglio non un video in cui si vedessero cantare, solo un video di foto...ma basta chiudere gli occhi e farsi trasportare da queste voci magnifiche!

Quindi buonanotte e buon ascolto!




Well you know I have a love, for everyone I know
And you know I have a drive, for life I won't let go
But sometimes this opposition, comes rising up in me
This terrible imposition, comes blacking through my mind

And then I see a darkness
Oh no, I see a darkness
Do you know how much I love you
Cause I'm hoping some day soon
You'll save me from this darkness

1 commento:

wakinyan96@tiscali.it ha detto...

Fedele al suo essere il cantore ed il simbolo della redenzione, Cash ha sconfitto dipendenza da droga, prigione, fine di un rapporto amoroso, morte del genere di cui era il massimo rappresentante, malattia e dimenticatoio.
La sua ennesima chance è passata attraverso un reinventarsi che solo chi è “Fabulous” (come recitava profeticamente il titolo del terzo album da lui inciso “The Fabulous Johnny Cash) può mandare in scena.
Con un’umiltà impensabile ha saputo mettersi a fare cover, a reinterpretare pezzi di ogni genere e d’ogni tempo, mandando un messaggio eloquente che esiste solo un’unica musica, che passa trasversalmente per tutte le inutili sovrastrutture.
Indissolubilità della musica sembra essere il suo motto, mentre passa dal country al rock al reggae al pop alla musica di chiesa con la grazia e l’eleganza di uno sciamano.
L’ha fatto senza stravolgere niente di quello che appartiene all’autore, senza entrare nella lesa maestà o peggio nel blasfemo.
Ma l’ha fatto con sconfinato carisma e prepotente personalità, lasciando la propria inconfondibile impronta in ognuna delle canzoni interpretate.
Per “interpretare” si intende proprio rivisitare, leggendo tutto attraverso le proprie lenti, con il proprio modo di sentire e di vivere, lasciando la propria eredità in ogni istante.
Un mostro sacro che ha saputo scendere fra i mortali, prendendo ciò che altri hanno creato e rendere omaggio con la sua violenta e straripante forza comunicativa.
Giù il cappello al cospetto di una “Hurt” che ci parla di dolore, sofferenza, malinconia, rimpianto, autocritica, rabbia, bilanci, ma anche di permeante speranza nonostante l’orizzonte si stia chiudendo.
“If I could start again, a million miles away. I would keep myself. I would find a way” ci dice, indicandoci la via.
I Nine Inch Nails non avevano saputo dare una rasoiata simile a quella che la voce di Cash, cavernosa, profonda, calda, lavica che scioglie le pietre e graffia le anime.
In “I see a darkness” si appoggia con i denti al collo ed affonda attraverso la spina dorsale fino alle più terribili ed oscure paure, raccogliendole con mano salvifica, ma non ingenua, che continua ad indagare sull’ignoto.
Tristezza perché tutto può succedere, emergere dalla bella e serena quotidianità per spezzare il continuum.
Ma l’amore c’è e ci sarà e questo è il massimo sostegno, anche quando c’è consapevolezza della fragilità e dell’effimerità.

PLAYLIST